Viaggiare per mangiare. O mangiare viaggiando.
Food & travel sono le due direzioni, costantemente intrecciate, di questo progetto editoriale, che unisce il gusto per la scoperta alla scoperta del gusto.
Tutti viaggiano e tutti mangiano. E ci sono coloro che, quando viaggiano, sono particolarmente attenti non soltanto a che cosa mangiare (al netto di veganesimi, allergeni e gustologie) ma soprattutto dove mangiare – una ricerca tosta, al pari di quel tempio che nessuno ancora ha scovato.
Mangiare figo è cool, viaggiare nei posti top è cool. Ma il modo di raccontare queste esperienze non è sempre così cool. Perché tutti ormai – e continuiamo a sguazzare fieri nelle generalizzazioni – si sono talmente presi sul serio che è diventato sempre più complicato sdrammatizzare, soprattutto di fronte a posti meravigliosi o cibi sfarzosi che devono necessariamente denotare una fervida riccanza.
Ecco, nel mondo cool ci sono piombato clamorosamente da turista, quello che capita nelle spiagge desolate per caso, che in una tavola imbandita si sporca mani e obiettivo, che prova a farsi uno scatto veramente cool ma su, dai, non scherziamo. Nel racconto dell’esperienza, preferisco l’imperfezione e la “sdrammaturgia”. Questa è la missione: raccontare più o meno scanzonatamente viaggetti e spuntini.
Preciso che tutte le foto che trovate in questo sito web sono scattate da me (più o meno bene, per rimanere in linea con le premesse), e tutti i cibi recensiti (o una buona parte, in caso di ammucchiate gastronomiche) sono finiti direttamente nel mio santo stomaco, che prima o poi passerà a chiedere il conto. Sempre pagato, con regolare fattura – e non è solo una battuta.