Una Milano da gustare con estro al Bianca Maria Palace Hotel

Il filetto di manzo più buono della vostra vita, e pregevoli antipasti tra oro e velluto per una cucina a quattro stelle.
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Nell’epoca Covid-19 segnata dalle restrizioni che hanno mantenuto le serrande abbassate dei ristoranti, le cucine degli hotel hanno recuperato un inaspettato lustro, erigendosi a riferimenti gastronomici in un contesto competitivo che non li ha mai visti seriamente in diretta concorrenza con bistrot e stellati. Un hotel a quattro stelle come il Bianca Maria Palace Hotel non può non fregiarsi di un ristorante interno di livello, con una carta non vasta ma abbastanza audace per raccontare una Milano che sulla tavola ribalta gli assiomi, senza paura, scorrendo sul felice sentiero delle contaminazioni.

La location

Quattro sono le stelle, e anche la sala se ne fregia, allungando al piano inferiore l’allure che la hall ribadisce. Interni morbidi ed eleganti, dettagli in velluto che stimolano ricordi eterei, e un dehors fatto di coccole quando la luce del giorno ne risplende i dettagli. Apparecchiatura minimal, che rinforza le tonalità oro e azzurro, in uno spazio dove anche un cocktail sapientemente miscelato trova il proprio slancio. Gli stessi locali sono adibiti per la colazione, così che anche l’inizio della giornata possa svolgersi in un ambiente chic dai respiri opulenti.

Il menù

Una carta attenta, che di certo non è un grido all’accessibilità economica, ma abbastanza sofisticata per dare le giuste vibrazioni all’avventore di passaggio in una Milano in costante mutamento, le cui origini non si vergognano di sognare nuove mimesi, senza esagerare. Richiami extraterritoriali ed esotici si rincorrono, fin dagli antipasti, tra i quali sorprende l’entrée di asparagi verdi al vapore, crumble al prosciutto crudo, crema di asparagi alla vaniglia e gelatina al parmigiano (16 euro), che sgombera subito il campo da snobismi pseudo-vegan ibridi: l’asparago scorre via felice sul palato e il contorno fa festa ad ogni boccone, rendendolo sempre più deciso. Non può ovviamente deludere il tataki di manzo marinato alla soia, bietole saltate e brodo di carne affumicato servito a piacimento (17 euro): è il trionfo della leggerezza ma anche di qualche sapore che non si vuole palesare, per non rovinarne l’equilibrio. Ma capiamo subito che l’offerta di carne è di gran livello, e il filetto di manzo arrostito, con il suo sugo ristretto e contorno di biete saltate in padella (28 euro) è qua per dirci che non avrete mai mangiato un filetto così scioglievole nella vostra vita: sublime, come raramente accade nella ristorazione da hotellerie. In mancanza della classica cotoletta alla milanese (servita con insalata di spinacino fresco, pinoli, uvetta e pecorino romano, 27 euro) i cui ultimi esemplari scorrevano indenni in sala destinati agli avventori più lesti, il ripiego è toccato alla spalla di agnello a lenta cottura, crema di ricotta e finocchi marinati alla camomilla (25 euro), che ha comunque tenuto fede alle premesse: carne pregevole, tenerissima e godevole, dedicata anche a chi non apprezza l’agnello alla follia – va da sé, un grande errore.

Le proposte di dessert si contano su due dita, e sono entrambe al cucchiaio, di livello stellato, se non altro per il costo (9 euro). Due dessert che sembrano equivalersi perlomeno in consistenza e richiami fruttati, volta alla ricerca di freschezza. Quali preferire? Il semifreddo al limone, basilico e gelato alle fragoline di bosco avrebbe tutti gli ingredienti per vincere il duello, se non fosse per le note troppo acute che rendono il tutto un po’ troppo pimpante. Di contro, il più rassicurante cocco, agrumi canditi, rabarbaro e spuma all’arancia oppone un ritorno alle rotondità di un dessert che si distingue per le sue note morbide, pur senza riuscire a spiccare il volo. Ad entrambi si rimprovera la mancanza di un tocco crunchy che avrebbe potuto farli svettare sulla distanza.

Nonostante un conto finale che non lascia spazio a ripensamenti, l’esperienza di gusto al Bianca Maria Palace Hotel merita l’affrancamento dall’abbinamento con il soggiorno che abilita la cena. A patto di non aspettarsi i sapori classici della Milano bene, piuttosto un viaggio senza troppe tappe in un caleidoscopio di sensazioni anche esotiche, da cogliere al volo e in punta di forchetta.

Bianca Maria Restaurant c/o Bianca Maria Palace Hotel
Viale Bianca Maria, 4 – Milano
Tel: +39 02 83427500
biancamariapalace.com

Cool

  • Ode totale al filetto di manzo: un burro di goduria
  • Stupiscono, forse a sorpresa, gli antipasti
  • Servizio impeccabile, a partire dal maître

Fool

  • Dessert ancora alla ricerca del giusto sprint
  • Il conto si fa sentire, forse un po' troppo
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